Issue 9
B. Atzori et alii, Frattura ed Integrità Strutturale, 9 (2009) 33 – 45; DOI: 10.3221/IGF-ESIS.09.04 35 l’effetto scala considerandolo solo in un numero molto limitato di casi e soprattutto ignora completamente l’utilizzo di approcci di tipo locale, prevedendo al più l’uso di metodi di tipo “hot spot” che analizzano però il solo campo di tensione strutturale dovuto alla geometria complessiva della giunzione escludendo invece gli effetti di intaglio acuto al piede del cordone di saldatura. Nella memoria verrà ripresa nei tratti salienti la descrizione di entrambe le normative (UNI 8634 e Eurocodice 9) mentre verrà dato ampio spazio al confronto delle curve di progettazione con i risultati sperimentali, evidenziando in particolare le incongruenze e le conseguenze delle lacune rispetto alle analisi teoriche. Figura 2 : Resistenza a fatica di giunti a croce in acciaio e lega leggera in funzione del fattore di intensificazione delle tensioni di intaglio di modo I K 1 N [20]. N ORMATIVE DI PROGETTAZIONE ome anticipato al paragrafo precedente, la normativa italiana UNI 8634, sintetizza i dati di resistenza a fatica relativi a prove effettuate su provini di geometria diversa sulla base del concetto di banda di dispersione unificata, sviluppato negli anni precedenti. Viene così presentata un’unica curva di resistenza a fatica (Fig. 3) che riporta in scale relative, ovvero riferite alle coordinate del ginocchio della curva stessa, l’ampiezza di sollecitazione f d,a = (σ max - σ min )/2 al variare del numero di cicli n. In questa forma generale la curva è valida per tutti i materiali, i tipi di giunto e le condizioni di sollecitazione e va particolarizzata in base al tipo di lega, alla geometria del collegamento e al rapporto di sollecitazione dello specifico caso considerato tramite gli opportuni valori numerici. In base alla tipologia di giunto considerata (la normativa identifica 7 gruppi corrispondenti ad altrettante geometrie) si ottiene così una famiglia di curve aventi tutte la medesima pendenza (k’ = 4.3) ma che traslano nel piano σ-n per tener conto dei diversi effetti di concentrazione delle tensioni dovuti alle diverse geometrie strutturali. In particolare la normativa fornisce (Tab. 1) per ciascuno dei gruppi considerati, la posizione del ginocchio n G , il corrispondente valore della resistenza di progetto f d,-1(n = nG) , ovvero σ max,-1(n = nG) , relativo ad un rapporto di sollecitazione μ = σ min /σ max = -1 e ad una probabilità di sopravvivenza del 97.7% (media meno due deviazioni standard) nonché il valore della resistenza statica f t Noti tali dati è immediato risalire , tramite un tradizionale diagramma di Smith, al valore della resistenza di progetto f d,μ (n = nG) relativa al particolare rapporto di sollecitazione considerato e quindi al valore dell’ampiezza f d,a (n = nG) . Mentre, come già osservato, la pendenza della curva rimane la medesima per tutte la tipologie di dettagli strutturali, viceversa la posizione del ginocchio della curva varia. Inoltre non si considera definibile un limite di fatica. Per ovvie ragioni di data di emanazione, la UNI 8634 non tiene conto dell’effetto delle dimensioni assolute dei giunti, né prevede la possibilità di utilizzo di approcci di tipo alternativo a quello in tensioni nominali nel caso di geometrie complesse. Viceversa, essendo la normativa basata principalmente su prove eseguite su giunti saldati semplici, essa ritiene la resistenza C
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