Issue 9
B. Atzori et alii, Frattura ed Integrità Strutturale, 9 (2009) 27 - 3 2; DOI: 10.3221/IGF-ESIS.09.03 29 Figura 2 : Variazione prevedibile della resistenza a fatica σ a parità di numero di cicli n al variare dello spessore b del cordone di saldatura, per T/t = 3. Valore di riferimento σ 1 relativo al caso b/t = 1. Saldatura a completa penetrazione. P ROVE SPERIMENTALI e prove sperimentali sono state effettuate su giunti saldati a croce in acciaio da carpenteria Fe 510. I giunti sono stati ottenuti saldando con cordoni d’angolo due lamiere principali, di spessore pari a 3 mm, su una lamiera trasversale, di spessore pari a 10 mm. Sono state realizzate due tipologie di cordoni, variandone lo spessore. Il piede del cordone di saldatura, indicato in Fig. 3 ed utilizzato per quantificare la dimensione del cordone stesso, ha una dimensione media di 4 mm nella prima serie e di 7 mm nella seconda serie, mentre l’inclinazione dei cordoni non si discosta molto dai 45° per entrambe le serie. La larghezza nominale del giunto è pari a 50 mm ed i raggi di raccordo al piede del cordone di saldatura sono di entità molto ridotta, come evidente anche dalla Fig. 3, non essendo stato effettuato alcun trattamento per renderli più ampi. Prima di effettuare le prove di fatica, tre provini sono stati sottoposti a trazione statica ed hanno manifestato un comportamento regolare, con rottura della lamiera principale da 3 mm, a cui è stato applicato il carico, e non dalla saldatura. I risultati delle prove statiche sono riportati nella Fig. 4. Figura 3 : Geometria dei provini – sezione trasversale. Le prove di fatica sono state effettuate utilizzando una macchina servo-idraulica Instron 1342 controllata da elettronica MTS. Tutte le prove sono state condotte in controllo di carico, con frequenze variabili tra 8 e 18 Hz e con rapporto di sollecitazione R = σ min /σ max = 0.1. In Tab. 1 sono riportati i valori dell’ampiezza di sollecitazione e del numero di cicli che hanno portato a rottura i singoli provini. I risultati sono stati riportati in Fig. 5 e a ciascuna serie è stata applicata la curva di Woehler standard al 50% di probabilità di sopravvivenza determinata recentemente da Atzori e Meneghetti [20]. Risulta evidente una certa differenza tra le due L
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