Issue 9

P. Lazzarin, Frattura ed Integrità Strutturale, 9 (2009) 13-26 ; DOI: 10.3221/IGF-ESIS.09.02 25 risulta superiore a quella dei giunti di medio ed elevato spessore saldati ad arco, k =2.13, che diventa ovviamente k =4.26 in termini di range di tensione locale equivalente. Figura14 : Banda di dispersione relativa a giunti a sovrapposizione saldati a punti soggetti a sollecitazioni di trazione/taglio (piatti e travi a C). Valori di  W determinati da modelli tridimensionali. C ONCLUSIONI l lavoro ha presentato le linee guida del criterio basato sul valore medio della densità di energia di deformazione  W valutata in un ben preciso volume di controllo posizionato al piede e alla radice dei cordoni di saldatura. Nei giunti di medio ed elevato spessore la densità di energia di deformazione dipende quasi esclusivamente dai fattori di intensificazione di modo I al piede dei cordoni, dai fattori di modo I e II alla radice nel caso di giunti a cordone portante. Anche per queste geometrie il contributo di modo I resta prevalente. Circa 900 dati sperimentali di resistenza a fatica relativi a giunti saldati aventi geometrie molto diverse fra loro sono stati presentati in termini di  W  N chiarendo la posizione e la pendenza della Banda di dispersione associata. Al ridursi delle dimensioni assolute dei giunti la zone controllate dalle singolarità di ordine prevalente si riducono e il calcolo della densità di energia non può più limitarsi ai termini singolari del primo ordine. Il problema è stato evidenziato per il giunti a semplice sovrapposizione di spessore ridotto ( t =1 mm) laddove l’effetto della T-stress parallela alle superficie affacciate gioca un ruolo rilevante sul stato di tensione e deformazione presente nella zona di innesco delle cricche di fatica. Anche per i giunti di spessore ridotto il criterio basato sul valore medio della densità di energia di deformazione appare promettente e alternativo ad altri criteri basati su J-integral o su modelli che vedono la radice dei cordoni modellata mediante keyhole con raggio di raccordo all’apice molto ridotto (  s =0.05 mm). Il lavoro ha anche discusso la possibile esistenza di modi singolari out-of-plane , che nascono nei giunti saldati per effetto Poisson, in combinazione con stati tensionali di modo II (singolari e non singolari). Questi singolarità non convenzionali, non contemplate dalla trattazione di Williams, concorrono a giustificare lo spostamento del punto di innesco delle cricche di fatica dal piano medio dei giunti alle superficie laterali. Comunque sia, il criterio basato della densità di energia di deformazione si mostra in grado di computare correttamente anche gli effetti out-of-plane se utilizzato in combinazione con modelli tridimensionali dei giunti. Come evidenziato in alcuni contributi recenti riportati in bibliografia, uno dei maggiori vantaggi del criterio basato sulla densità di energia di deformazione è legato al possibile utilizzo di mesh a maglia larga attorno al volume di controllo posizionato nelle zone di possibile innesco delle cricche di fatica, superando il problema dei metodi basati sulla valutazione diretta dei campi di tensione locali che richiedono invece mesh con elevato grado di infittimento. I

RkJQdWJsaXNoZXIy MjM0NDE=