Issue 9
S. Beretta et alii, Frattura ed Integrità Strutturale, 9 (2009) 145- 152; DOI: 10.3221/IGF-ESIS.09.15 149 I NTERPRETAZIONE DEI RISULTATI SULLA BASE DEGLI SFORZI LOCALI giunti sono stati analizzati con il metodo degli elementi finiti, con lo scopo di determinare la distribuzione degli sforzi all’interno dello strato di adesivo. Per fare ciò, sono stati adottati modelli 2D in stato di deformazione piana, utilizzando per la modellazione dello strato di adesivo elementi quadratici a 8 nodi di altezza pari a 0,05 mm, così da distribuire quattro elementi nello spessore dello strato di adesivo. Gli aderendi sono stati modellati rispettando la legge di laminazione, assegnando cioè le costanti elastiche delle rispettive lamine alle partizioni del modello operate per rappresentare fedelmente la sovrapposizione dei diversi strati. Sono state condotte analisi elastiche lineari, adottando per lo strato di adesivo una legge elastica lineare, con i valori di modulo elastico e coefficiente di Poisson ricavati dalle prove di caratterizzazione sull’adesivo colato in massa. Le costanti elastiche delle lamine sono state assegnate sulla base dei risultati di prove di caratterizzazione meccanica eseguite presso i Laboratori del Dipartimento di Meccanica del Politecnico di Milano, utilizzando una macchina di prova elettromeccanica MTS RF 150. I valori degli sforzi tangenziali paralleli al piano dell’adesivo, degli sforzi perpendicolari allo stesso piano, dello sforzo tangenziale massimo, misurato attraverso la definizione di sforzo equivalente secondo Tresca e dello sforzo principale massimo, sono stati letti sul piano medio dell'adesivo in corrispondenza del nodo maggiormente sollecitato. Figura 8 : Diagramma numero di cicli a rottura - sforzo massimo di taglio parallelo allo strato di adesivo (a) e numero di cicli a rottura – sforzo massimo di Tresca (b), calcolati con modelli 2D agli elementi finiti. Figura 9 : Diagrammi numero di cicli a rottura - sforzo massimo normale perpendicolare allo strato di adesivo (a) e numero di cicli a rottura- sforzo principale massimo (b), calcolati con modelli 2D agli elementi finiti. I
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