Issue 9

L. Susmel et alii, Frattura ed Integrità Strutturale, 9 (2009) 125 - 134; DOI: 10.3221/IGF-ESIS.09.13 127     const k k lim,w w       per lim,w w    A w A A w fRe,A 2            per lim,w w      const lim,w fRe ,A w fRe ,A      per lim,w w  (a) (b) Figura 1 : (a) Diagramma di Wöhler modificato e (b) andamento di  A,Ref e k τ con ρ w . Il significato dei simboli e l'andamento qualitativo delle funzioni è mostrato in Fig. 1b. Il precedente diagramma schematico mostra anche l'esistenza di un valore soglia, ρ w,lim , oltre il quale si assume che  A,Ref e k τ restino entrambi costanti. In particolare, numerosi risultati sperimentali confermano che per elevati valori di ρ w gli approcci di piano critico tendono a fornire stime troppo conservative, e questo sembra essere dovuto al fatto che, in tali circostanze, il danneggiamento a fatica non è solo correlato alle tensioni tangenziali, ma anche, e in modo molto forte, a quelle normali al piano critico. Questo implica che, per valori di ρ w elevati, stime accurate possano essere ottenute solo valutando l'influenza delle tensioni normali al piano critico mediante differenti assunzioni. In particolare, si è osservato che in componenti non intagliati ρ w,lim è correlato alle proprietà a fatica del materiale ad alto numero di cicli [14, 17], mentre in componenti intagliati (analizzati in termini di tensioni nominali) ρ w,lim è più difficilmente quantificabile, dato che le tensioni sopraccitate hanno scarsa correlazione con i fenomeni fisici responsabili della fase di nucleazione della cricca di fatica. Quando il metodo delle CWM viene utilizzato per stimare la vita a fatica in componenti saldati, si suggerisce sempre l’utilizzo di valori di ρ w,lim compresi nell’intervallo 1.4÷1.5, e questo valutando lo stato tensionale sia in termini di quantità nominali, che in termini di grandezze strutturali. M ETODO DELLA M ASSIMA V ARIANZA n sollecitazioni random uniassiali, sia gaussiane che non-gaussiane, il danno a fatica è proporzionale alla varianza [18 - 21]. Il Metodo della Massima Varianza (MMV) assume che il piano di massimo danneggiamento a fatica coincida con il piano contenente la direzione dove la tensione tangenziale risolta ha varianza massima [14-16]. Con riferimento a Fig. 2, è assegnato il piano Δ di normale n , su cui sono individuati i versori a e b , caratterizzati, nel sistema di riferimento Oxyz, dai seguenti coseni direttori:                            ) cos( ) sin( ) sin( ) cos( ) sin( n n n n z y x ,                          0 ) cos( ) sin( a a a a z y x ,                             ) sin( ) sin( ) cos( ) cos( ) cos( b b b b z y x (3) I (2)

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