Issue 9
A. Pirondi et alii, Frattura ed Integrità Strutturale, 9 (2009) 95 - 104; DOI: 10.3221/IGF-ESIS.09.10 103 Figura 10 : Influenza della dimensione della mesh sulla pendenza della regressione dei risultati delle simulazioni. Si può notare come da mesh molto fitte (0.01mm) fino a 2 mm, non vi sia una grossa differenza dei risultati. Aumentando ancora la mesh si nota invece come i risultati si discostino sempre di più. Figura 11 : Distribuzione della variabile di danno d in funzione della distanza dall’apice del difetto. Fig. 11 mostra l’andamento della variabile danno in funzione della distanza dell’apice del difetto originale, quando la zona coesiva è completamente sviluppata: questo mostra come la zona coesiva interessi una dimensione circa 8mm Noto ciò e nota l’influenza della mesh sui risultati, si può quindi identificare un numero minimo di elementi che devono essere presenti all’interno della zona coesiva, quando questa è completamente sviluppata, pari a 4. Questo è necessario per permettere di descrivere in modo accurato le tensioni e i relativi spostamenti all’apice del difetto. Si è infine valutata l’influenza di d . Il grafico in Fig. 12 mostra come varia la vita a fatica di un giunto (la geometria è la medesima cui si riferisce Fig. 4) in funzione della variazione massima del danno. Figura 12 : Influenza del valore di dΔ sulla previsione di vita a fatica.
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