Issue 8
E. Sacco et alii, Frattura ed Integrità Strutturale, 8 (2009) 3-20; DOI: 10.3221/IGF-ESIS.08.01 9 ( ( ) t D D D τ c p K K s c p K I c p s s s s s (25) La derivata del temine / D s è nulla quando non c’è evoluzione del danno, cioè quando n D D ovvero 1 D ; tenuto conto dell a formula (17) , si ha: se 1 1 se 1 n n n D D D D D D D D D D D D D 0 s s s (26) dove, tenendo conto dell e Eq. (14)-(18), si ha: 2 2 4 1 1 1 2 1 1 N T D D Qs As s s (27) essendo 2 2 0 2 2 0 1 0 0 1 0 0 T N N N T T s s s s s s Q A s (28) Sostituendo le espressioni delle derivate parziali si ottiene: 2 4 2 3 4 3 1 2 1 1 N T D A Q s Ps s (29) La derivata del temine è diversa da zero solo quando la componente del vettore di spostamento relativo è positivo, in esplicito si ha: se 0 / se 0 N N s s 0 c s I (30) Per quanto riguarda il termine / p s , si può verificare il caso in cui nel passo finito non avviene evoluzione dello spostamento relativo inelastico, 0 , oppure c’è evoluzione dello slittamento dovuto all’attrito, 0 . Nel primo caso la derivata è nulla, mentre nel secondo è diversa da zero solo se la componente di spostamento relativo N s assume valore non positivo. In definitiva si ha: 0 0 0 e 0 1 1 / altrimenti d d T el N N d T T el s K K τ p s 0 (31) / c s N s
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