Issue 22
D. Cerniglia et alii, Frattura ed Integrità Strutturale, 22 (2012) 93-101 ; DOI: 10.3221/IGF-ESIS.22.10 99 Si sono quindi acquisiti i segnali sul disco in condizione statica in due distinte configurazioni: fascio ultrasonoro diretto su una porzione integra della superficie del disco e poi sul tratto di disco nel quale è presente il difetto. Si riportano in Fig. 9 e 10 i segnali ottenuti e le rispettive trasformate di Fourier. Figura 9 . Segnale acquisito con disco fermo in assenza di difetto e relativa trasformata di Fourier. Figure 9 . Signal acquired on the static disk, without defect, and its Fourier transform. Figura 10 : Segnale acquisito con disco fermo in presenza del difetto e relativa trasformata di Fourier. Figure 10 : Signal acquired on the static disk, with defect, and its Fourier transform. Nel caso in cui il difetto si trova nella regione ispezionata dai trasduttori si ha una variazione della forma del segnale acquisito per la presenza delle onde diffratte ed una variazione del suo contenuto in frequenza. La nascita di onde diffratte, dovute alla discontinuità superficiale, produce infatti un aumento dell’ampiezza dei picchi nei campi di frequenza pari a 150 200 kHz e 250 300 kHz. Caratterizzato il provino in condizioni statiche, si sono acquisiti i segnali con il disco in rotazione. Si riportano in Fig. 11 e 12 i segnali acquisiti e le rispettive trasformate di Fourier rispettivamente per le acquisizioni in cui il fascio ultrasonoro ha inciso sul disco in rotazione in tratti di superficie integra e in corrispondenza del difetto. Dal confronto con le acquisizioni relative al caso statico, nell’istante in cui il difetto si viene trovare in corrispondenza dei trasduttori si osserva una variazione del segnale nel dominio del tempo ed in quello della frequenza. Per il monitoraggio continuo, il criterio da utilizzare per discriminare in tempo reale i segnali acquisiti dalle aree integre da quelle con discontinuità è stabilire delle soglie per le ampiezze delle componenti di frequenza a 150 200 kHz e 250 300 kHz (ad esempio, rispettivamente, 0.6 V e 0.4 V per il caso in esame). L’informazione sulla posizione del difetto può essere fornita da un sensore angolare. Poiché l’indicazione di difetto viene data da onde che sono riflesse da discontinuità superficiale, allora elevata rugosità superficiale o scalfiture pronunciate possono influenzare il segnale. Pertanto le soglie dei picchi di frequenza devono essere calibrate sul difetto di interesse. Studi sistematici dovrebbero essere eseguiti per una valutazione quantitativa.
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