Issue 2

M. Guagliano, Frattura ed Integrità Strutturale, 2 (2007) 25-35 31 ciò non è comune e raramente evidenziato in letteratura. Infatti, nella maggior parte dei casi, gli sforzi residui che si trovano su una superficie di un pezzo rotto per fatica sono di trazione, a causa del rilassamento che si ha al passaggio della cricca. Tenendo presenti gli andamenti di Fig. 4 e l’aspetto della superficie di frattura è possibile giustificare questo risultato come dovuto all’effetto di chiusura plastica della cricca ed alla rugosità della super- ficie, che modificano il trend atteso, causando sforzi resi- dui di compressione in superficie. Un’altra possibile ragione è legata al valore di R (=-1), che causa il contatto tra le facce della cricca ed il loro danneggiamento, con conseguente modifica degli sforzi residui attesi. Ciò può anche spiegare perché gli sforzi siano di com- pressione solo in corrispondenza dei punti A e B, dove la cricca è più corta e soggetta per un maggior numero di cicli: l’andamento è chiaro e l’effetto diviene sempre me- no evidente fino ad annullarsi per cricche profonde più di 18mm. (a) (b) Figura 10. Andamento in profondità di FWHM sulle superfici di frattura dei provini DCT: (a) R=0.1, (b) R=0.35 . Figura 11. Definizione dei punti A, B, C e D lungo i quali sono state eseguite le misure diffrattometriche.

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