Issue 12

A. Risitano et alii, Frattura ed Integrità Strutturale, 12 (2010) 88-99; DOI: 10.3221/IGF-ESIS.12.09 91 quella che si avrebbe in un provino non danneggiato sollecitato alla stessa tensione. Quanto detto prima si può riscontrare sperimentalmente facendo riferimento alle esperienze dei ricercatori che hanno proposto le varie metodologie per la ricerca rapida del limite di fatica (Risitano, Luong, Curti, Blarasin, Amiri, etc.). Infatti, si vede che nelle curve di temperatura in funzione della tensione applicata a cui si rifanno i vari metodi, al diminuire del limite di fatica, corrispondono curve traslate verso l’asse delle ascisse con incrementi maggiori di temperatura a parità di sollecitazione applicata (vedi ad esempio Fig. 12 c urva base e serie danneggiate). Nel presente lavoro viene eseguita una verifica di quanto sopra detto e precisamente vengono rilevate le curve di temperatura per provini sollecitati a fatica con storie di carico diverse tali da produrre consumi di energia (deformazione plastica irreversibile) diversi. Per successive serie di carico affaticanti, viene determinato di volta in volta il nuovo limite di fatica e le relative curve a tempo. P ROCEDURA SPERIMENTALE E ANALISI DEI RISULTATI u provini in acciaio C40 sono state eseguite prove di fatica a frequenza di 10 Hz per rapporto di carico R=-1. Per la caratterizzazione statica dell’acciaio in esame, sono state eseguite prove di trazione e i valori caratteristici mediati su tre provini sono riportati in Tab. 1. In Fig. 4 s ono riportate la forma e le dimensioni dei provini utilizzati per le prove di fatica. Per tale acciaio si disponeva della curva di fatica definita in modo tradizionale da Berto e Lazzarin in [11] . Ultimate strength  R [MPa] Yield strength  S [MPa] Fatigue limit  0 (R=-1) [MPa] 660.00 510.00 251.8 by [3] Tabella 1 : Comportamento meccanico dell’acciaio C40. Figura 4 : Dimensioni geometriche del provino (mm). La macchina di prova a fatica adottata è una Instron® 8500 con cella di carico da 100 kN. I rilevamenti della temperatura della superficie dei provini (opportunamente rivestiti di vernice nera con emissività  pari a 0.92), sono stati eseguiti mediante il termografo Agema Thermovision 900 con Thermovision 900 SW/TE scanner, con cui sono state rilevate e registrate le temperature superficiali di ciascun provino. Per ciascuna serie di prove, i provini usati erano in numero di tre. L’analisi della temperatura rilevata è stata eseguita alla fine di ciascuna prova ed i valori letti per ciascun provino sono stati fra di loro confrontati. Per la rappresentazione finale, dopo la valutazione della differenza che non superava mai il 3% rispetto a quella media, per ragioni di chiarezza, si sono riportate solo le curve di temperatura a comportamento medio. La Tab. 2 riporta i valori dei carichi e delle sollecitazioni massime corrispondenti per ciascun step di carico di ciascuna serie (I, II, III) a cui sono stati sottoposti i provini. Il programma di prove prevedeva l’esecuzione delle stesse in due distinte fasi. Nella Fase 1 con rapporto di carico R=-1 e S

RkJQdWJsaXNoZXIy MjM0NDE=