Issue 12
L. Ceschini et alii, Frattura ed Integrità Strutturale, 12 (2010) 3-12 ; DOI: 10.3221/IGF-ESIS.12.01 6 (con software Image Pro-Plus ). I campioni metallografici sono stati preparati con metodologie standard secondo ASTM E3 e quindi attaccati chimicamente con reagente Keller. Le prove di resilienza sono state effettuate con un pendolo CEAST da 50 J dotato di mazza strumentata, idoneo per prove ad impatto su leghe leggere. Le proprietà di resilienza sono state misurate secondo normativa UNI EN ISO 14556:2003. Nel caso dei giunti FSW sono stati realizzati provini Charpy V sub-size (10x5x55 mm 3 ), aventi un intaglio con una profondità di 2 mm ed un raggio di raccordo al vertice di 0.25 mm ricavato nel centro della saldatura e parallelamente alla linea di avanzamento dell’utensile, secondo normativa ASTM E23. Sono stati realizzati 5 provini da ognuna delle saldature e altrettanti dai rispettivi materiali base. Nel caso dei giunti LFW sono stati ricavati provini Charpy standard (10x10x55 mm 3 ) con intaglio a V di profondità pari a 2 mm e raggio di raccordo 0.25 mm, ricavato nel centro della saldatura e parallelamente alla linea di saldatura, secondo normativa ASTM E23. Sono stati realizzati 4 provini da ognuna delle saldature e altrettanti dai rispettivi materiali base. R ISULTATI E DISCUSSIONE Caratterizzazione microstrutturale n Fig. 2 è riportata una immagine macro dei giunti FSW, che evidenzia, sulla superficie a contatto con la spalla dell’utensile, una finitura sostanzialmente analoga a quella indotta da una lavorazione di fresatura. La rugosità su tale lato è risultata pari a R a =3.5 µm, mentre sul lato opposto non sono state rilevate evidenti modificazioni di rugosità rispetto al materiale base (R a =0.7 µm). Figura 2 : Morfologia dei giunti Friction Stir Welding su (a) W6A20A e (b) W7A10A. Le immagini in microscopia ottica a basso ingrandimento della sezione trasversale dei cordoni FSW (Fig. 3) mostrano che la zona saldata può essere identificata solo per la presenza dei tipici onion rings, caratteristici della FSW, oltre che per una diversa distribuzione delle particelle di rinforzo, rispetto al materiale base. Figura 3 : Micrografie ottiche delle sezioni trasversali dei giunti FSW sui compositi (a) W6A20A e (b) W7A10A. È evidente la sostanziale assenza dei difetti tipici delle saldature per fusione dei CMM, quali porosità da gas o segregazione del rinforzo. Nel caso del composito W7A10A i giunti FSW hanno mostrato l’incompleta penetrazione della saldatura al centro della linea di giunzione, nella parte opposta a quella in contatto con la spalla dell’utensile (Fig. 4) . I NUGGET
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