Issue 12
L. Ceschini et alii, Frattura ed Integrità Strutturale, 12 (2010) 3-12; DOI: 10.3221/IGF-ESIS.12.01 11 Superfici di frattura L’esame frattografico delle superfici dei provini di resilienza ricavati dai giunti FSW ha evidenziato una maggiore deformazione plastica della matrice, rispetto ai provini ricavati dal materiale base (Fig. 14-15) , mentre le superfici dei provini di resilienza ottenuti dai giunti LFW (Fig. 16) hanno mostrato una morfologia di frattura del tutto analoga a quella dei provini del materiale base. Figura 14 : Micrografie SEM delle superfici di frattura dei provini di resilienza del composito W6A20A: (a) materiale base e (b) giunto FSW. Figura 15 : Micrografie SEM delle superfici di frattura dei provini di resilienza del composito W7A10A: (a) materiale base e (b) giunto FSW. Figura 16 : Micrografie SEM delle superfici di frattura dei provini di resilienza del composito AMC225xe: (a) materiale base e (b) giunto LFW. I meccanismi di frattura evidenziati dalle analisi al SEM sono quelli tipici di compositi a matrice metallica e rinforzo particellare ceramico. E’ possibile individuare zone con cedimento duttile della lega di alluminio, caratterizzate dallo sviluppo esteso di dimples e tear ridges , accanto a particelle fratturate (se di dimensioni rilevanti) o distaccate dalla matrice. La dimensione dei dimples e l’entità dei fenomeni di frattura o decoesione del rinforzo è risultata diversa per i vari compositi, in funzione della microstruttura iniziale del materiale base e di quella indotta dai processi di saldatura. La morfologia riscontrata nei provini saldati è in accordo con i risultati delle analisi microstrutturali e delle prove di resilienza, per entrambe le tipologie di giunti FSW e LFW. Nel caso dei giunti FSW, essa conferma gli effetti di affinamento indotti dal
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