Issue 12
L. Ceschini et alii, Frattura ed Integrità Strutturale, 12 (2010) 3-12; DOI: 10.3221/IGF-ESIS.12.01 9 Figura 9 : Micrografia a basso ingrandimento del cordone di saldatura LFW per AMC225xe. Figura 10 : Distribuzione del rinforzo particellare nel composito AMC225xe saldato mediante LFW: (a) centro del cordone di saldatura, (b) materiale base, (c) TMAZ. Se la zona centrale si caratterizza per una omogenea distribuzione delle particelle (Fig. 10-a) , nella HAZ sono chiaramente distinguibili queste bande, dovute al processo di forgiatura cui è stato sottoposto il materiale base nel processo produttivo (Fig. 10-b), mentre nella TMAZ si può notare una struttura fortemente deformata nella direzione di espulsione del flash di saldatura (Fig. 10-c) . Dall’analisi di immagine delle micrografie SEM (i cui risultati sono illustrati nelle Fig. 11 -12) è stato possibile osservare come la LFW non abbia prodotto effetti apprezzabili né sulla morfologia delle particelle di rinforzo (fattore di forma compreso fra 1.91 per il CMM base e 1.97 per la zona saldata), né sulle loro dimensioni, diversamente da quanto osservato per i giunti FSW. Nel caso dei giunti LFW, infatti, la mancanza dell’azione abrasiva dell’utensile, unita alle minori dimensioni iniziali delle particelle di rinforzo nel composito AMC225xe, ha infatti impedito o fortemente limitato la frattura delle particelle, nonostante la matrice venisse sottoposta a severa deformazione plastica. Occorre segnalare come la presenza di particelle di dimensioni molto ridotte nella distribuzione sia anche da attribuirsi alla preparativa metallografica, che comporta l’affioramento in superficie di porzioni di particelle di rinforzo sia per il materiale base sia per la zona di saldatura. Figura 11 : Micrografie SEM del composito AMC225xe saldato mediante LFW: (a) materiale base, (b) centro della saldatura LFW.
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