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Esperienze nell’applicazione di tecniche “compression pre-cracking” per prove di propagazione frattura
Last modified: 2009-06-29
Abstract
Considerando tecniche di progettazione moderne quali la “Damage Tolerance”, la caratterizzazione delle curve di propagazione è uno degli elementi fondamentali per la valutazione e la progettazione dell’integrità strutturale dei componenti in servizio, insieme alla performance dei controlli non distruttivi e alla determinazione dei carichi di esercizio. La zona della soglia di propagazione risulta poi particolarmente critica in quanto è lecito pensare che la maggior parte della vita di un componente avvenga nel suo ambito. Recentemente è stato però dimostrato che le metodologie tradizionali per la determinazione della soglia di propagazione, quali il “K-decreasing” e il “Kmax=const.”, influenzano il risultato in maniera non conservativa, ovvero possono produrre soglie di propagazione più alte di quelle naturali del materiale. E’ quindi stata proposta una metodologia innovativa basata sulla pre-criccatura in compressione. Tale tecnica, data la sua recente introduzione, è stata finora applicata a pochi casi applicativi. I materiali considerati ad oggi sono le leghe di alluminio, le leghe di titanio e gli acciai ad alta resistenza sollecitati mediante geometrie M(T) e C(T) e a rapporti di ciclo positivi.
La presente memoria si è quindi incentrata nell’applicazione della metodologia innovativa all’acciaio dolce strutturale A1N (tipicamente utilizzato per produrre assili ferroviari) in forma di provini SE(B) sollecitati da un ampio raggio di rapporti di ciclo tra R=-2 e R=0.85.
La presente memoria si è quindi incentrata nell’applicazione della metodologia innovativa all’acciaio dolce strutturale A1N (tipicamente utilizzato per produrre assili ferroviari) in forma di provini SE(B) sollecitati da un ampio raggio di rapporti di ciclo tra R=-2 e R=0.85.
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