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Microstrutture, proprietà meccaniche e meccanismi di frattura di leghe di cobalto
Last modified: 2009-06-29
Abstract
Campioni di lega di cobalto (stellite 6), prodotti per microfusione, sono stati sottoposti a prove di trazione e di fatica a differenti temperature.
La microstruttura è risultata essere dendritica, costituita da una matrice ricca in cobalto e da zone interdendritiche lamellari composte da miscele eutettiche ad alto contenuto di carburi. Non sono state notate variazioni, indotte dal mantenimento alla temperatura di prova, nella forma, dimensioni e distribuzione delle dendriti e dei carburi. L’effetto della temperatura sulle proprietà meccaniche è, nell’intervallo esplorato, abbastanza limitato. Non sono stati osservati cambiamenti nel meccanismo di frattura al variare della temperatura. La frattura, nella prova di trazione e nella parte di schianto della prova di fatica, procede mediante scollamenti interdendritici con fratture a basso assorbimento di energia. Il completamento della frattura avviene nella dendrite per quasi clivaggio. Nelle prove di fatica la cricca si propaga all’interno delle dendriti. La frattura avviene lungo i piani cristallografici, nei quali, a causa della bassa energia dei difetti di impilamento, possono avvenire scorrimenti planari su aree estese, conferendo alla superficie di frattura la caratteristica morfologia a gradini.
La microstruttura è risultata essere dendritica, costituita da una matrice ricca in cobalto e da zone interdendritiche lamellari composte da miscele eutettiche ad alto contenuto di carburi. Non sono state notate variazioni, indotte dal mantenimento alla temperatura di prova, nella forma, dimensioni e distribuzione delle dendriti e dei carburi. L’effetto della temperatura sulle proprietà meccaniche è, nell’intervallo esplorato, abbastanza limitato. Non sono stati osservati cambiamenti nel meccanismo di frattura al variare della temperatura. La frattura, nella prova di trazione e nella parte di schianto della prova di fatica, procede mediante scollamenti interdendritici con fratture a basso assorbimento di energia. Il completamento della frattura avviene nella dendrite per quasi clivaggio. Nelle prove di fatica la cricca si propaga all’interno delle dendriti. La frattura avviene lungo i piani cristallografici, nei quali, a causa della bassa energia dei difetti di impilamento, possono avvenire scorrimenti planari su aree estese, conferendo alla superficie di frattura la caratteristica morfologia a gradini.
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